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Convertire per stampare o simulare per vedere?

C'è una notevole confusione al riguardo e i comportamenti non sono sempre i più appropriati. Proviamo a spiegare i meccanismi che stanno alla base di queste azioni in modo da applicare le più appropriate. Come concetto di fondo riteniamo che, laddove c'è una ragionevole certezza che lo stampatore gestisca correttamente il colore, è sempre meglio non convertire, in particolare le immagini RGB. Qualsiasi conversione verso la stampa non potrà che togliere possibilità cromatiche visto che anche il più grande degli spazi colori CMYK è sempre più piccolo di un RGB.

Assegnare un profilo o convertire in un profilo colore?

Nella gestione colore dobbiamo fare i conti anche con queste due funzioni:

  • assegnazione di un profilo – che vuol dire che a quei numeri di una immagine voglio fare corrispondere un ben determinato profilo che prima non c’era o era diverso. Se non cambio i numeri vuol dire che cambieranno i colori e pertanto se il profilo è diverso da quello di visualizzazione assisterò ad una modifica cromatica a monitor (mentre alle info il mix dei colori non muterà).
  • conversione in un profilo – che vuol dire che ciò che sto percependo, e che poniamo mi va bene, voglio che esca in stampa. Se non voglio cambiare i colori, o meglio accetto la differenza percettiva legata alle periferiche che il profilo di partenza e quello di destinazione rappresentano, vorrà dire che dovrò cambiare i numeri.

AssegnazioneImpropriaProviamo a spiegare con un esempio fotografico. L'immagine di sinistra è sRGB con Gamut 832.478 ΔE, ma causa la foga ingenua di voler usare il massimo dei colori viene assegnato in Photoshop il profilo ProPhoto con Gamut 2.548.220 ΔE, 3 volte tanto (succede per chi è alle prime armi).

Il risultato è quello che si vede nell'immagine di destra eccessivamente satura. Cosa è successo?

Per capire ci servono delle altre informazioni che andiamo a recuperare da altre immagini tratte dagli Appunti di prestampa, alla lezione 12.Gestione colore, che potete scaricare gratuitamente da qui

A pagina 64 viene mostrata la posizione di un pixel RGB di valore R100G255B130 descritto sia dal profilo AdobeRGB 1998 sia in sRGB nello spazio Yxy, quello a ferro di cavallo che ha dato l'icona ai profili ICC, e in L*a*b* bidimensionale. Lo vediamo nella immagine qui sotto.

2 ProfiliRGBNel primo caso - Adobe RGB 1998 - a quei numeri corrispondono valori L*a*b* 86; -99; 46, nel secondo - sRGB - abbiamo un L*a*b* 90; -66; 46. Tra i due colori c’è un ΔEab di 33. Se ricordiamo che oltre la differenza ΔE 5 i colori sono decisamente diversi possiamo ben capire cosa comporta l’assegnazione di un profilo non corretto ad una immagine.

Se li osserviamo nello spazio Lab, a destra nell'immagine, i due punti mostrano in tutta evidenza due colori decisamente diversi. Notiamo però che l'asse b* mostra lo stesso valore 46.
Evidente è la differenza sull’asse a*: -99 contro -66 che sta a significare che per uno stesso numero RGB in Adobe 1998 rispetto a sRGB abbiamo una maggiore saturazione. Vediamo anche che la saturazione è simile tra i due spazi/profili nei blu e nei magenta come si vede nella parte del grafico che li riguarda, in basso a sinistra, e come risulta ancor più evidente nella rappresentazione Yxy in cui si vede che quei colori addirittura coincidono.

Da tutto ciò quel che preme mettere in evidenza è che a parità di numeri RGB (ma anche CMYK) i colori possono essere colorimetricamente molto lontani, tanto più quanto sono distanti le dimensioni dei Gamut dei profili colore che li descrivono.

Fatta questa premessa tecnica passiamo all'argomento della pagina. Convertire per stampare o Simulare per vedere?

Non conviene mai convertire per andare in stampa

ConvertiInIFRA26Qualche tempo addietro un cliente ci ha chiesto come fare per adempiere alla richiesta di uno stampatore tedesco che voleva un PDF col profilo WAN-IFRAnewspaper26v5.icc, quello, per intenderci, dei quotidiani sulla rispettiva carta. Per chi è interessato segnaliamo che occorre innanzitutto avere il profilo nella cartella di sistema e poi procedere come nello screen shot.

Non condividiamo questo tipo di richiesta in quanto: se il PDF viene creato come previsto e cioè "Converti in destinazione" il canale del nero si distrugge mentre i colori vengono portati all'interno del Gamut che, come in questo caso, è molto piccolo. Se per caso la stampa avvenisse con un supporto migliore rispetto alla caratterizzazione ci saremmo comunque giocati parte della risposta cromatica che avremmo potuto avere.

Se per non perdere il canale del nero usiamo "Converti in destinazione (mantieni i valori numerici)" che non converte i testi e la grafica vettoriale, non ha un gran senso rischiare di distruggere tutte le eventuali cromaticità RGB o quelle più sature di immagini profilate.

È vero che non tutti gli stampatori hanno solide competenze colore e quindi, talora, è meglio mandare loro file già convertiti in CMYK, ma riteniamo che in questi casi convenga mantenere il tutto in FOGRA51 ovvero lavorare col profilo PSO Coated v3,

Per le nostre Indigo ribadiamo invece il concetto che è SEMPRE MEGLIO lasciare le immagini RGB e il motivo loo spieghiamo in questa pagina. Per quanto riguarda il profilo che sarebbe bene avesse l'immagine si raccomanda di fare la post produzione in eciRGB v2 e il motivo lo spieghiamo in quest'altra pagina.

Per spiegare con i numeri perché pensiamo sia meglio non convertire vediamo cosa succede in Photoshop a convertire una scala colori da PSO Coated v3 (carta patinata) in WAN-IFRAnewspaper26v5.icc (carta da giornale).

La conversione con intento colorimetrico assoluto produce questi valori (sono stati messi in evidenza solo Ciano e Nero, il Magenta si comporta più o meno come il Ciano mentre il giallo resta puro).

ConvertireSimulare

Come si vede, il Nero viene trasformato in Nero ricco, ma anche il Ciano e il Magenta vengono inquinati da altri colori per avvicinarsi ai valori L*a*b* di origine (che naturalmente non si raggiungono per il motivo che tra i due Gamut c'è un abisso come è facile vedere dal grafico).

FOGRA51 vs IFA26FOGRA51 è rappresentato dai contorni filiformi mentre le sfere forniscono la posizione L*a*b* dei primari e dei secondari, IFRA è il solido che ci sta all'interno. Se prendiamo a riferimento il Ciano, il 100% di FOGRA51 raggiunge in L*a*b* 56, 35 ,53 mentre IFRA 26 si ferma a 59, 24, 27 con ΔEab 28. Stesso ΔEab l'abbiamo per il Magenta, mentre per il Giallo si arriva a 31.

Sul lato destro dell'immagine precedente è stata messa una tacca di K100 per valutare l'effetto visivo tra questo e il Nero ricco. In termini di L*a*b* questo 100 K vale 37, 1, 3 mentre il Nero ricco è 35, 0, 1 con un ΔEab di 3 e un ΔL di 2: decisamente poco per giustificare la perdita della purezza del canale del Nero con tutti i problemi di registro sui testi. È vero che nella realtà degli impianti dove si gestisce il colore queste conversioni vengono fatte con dei Device Link che preservano il canale puro, ma è altrettanto vero che questo è un ulteriore motivo per far venir meno la validità di una conversione precoce (cioé durante la generazione del PDF).

Se guardiamo più attentamente i numeri riportati, noteremo che fino al 30% di quello che nelle tacche di origine era il Nero, qui è spartito ed è sostituito da una quantità di Ciano e di Magenta, quindi blu, che non ha nulla a che che vedere con i valori di partenza.

Come può essere?

Il motivo lo scopriamo se applichiamo il profilo in visualizzazione con simulazione della carta:

ConvertireSimulareCarta

Questa è la stessa immagine vista sopra per la quale l'applicazione del profilo nella cosiddetta soft proof ha un senso pratico (vedi in questa pagina come si attiva in Photoshop la soft proof).

Morale

Tutto questo argomentare ci fa scoprire che i profili sono sì fondamentali per descrivere una periferica e per farci vedere cosa succederà stampando un file li sopra, ma nella pratica operativa non hanno altro reale ulteriore scopo salvo che non stiamo facendo delle prove colore. Ma anche in questo caso siamo sempre in un ambito di simulazione e non di produzione, la quale si realizza con quei colori perché una periferica non è in grado di dare più di tanto e non perché c'è applicato un profilo il quale, eventualmente, può snaturare, quello sì, una cromia come si spiega in questa pagina.

Per tutto il resto sarebbe bene che si semplificassero le procedure. Noi proponiamo di lasciare le immagini RGB in documenti impostati per il massimo della cromaticità (oggi dovrebbe essere FOGRA51 anche se i più applicano ancora FOGRA39), tanto ci pensano i supporti a smorzare le cromie senza bisogno che le portiamo noi ad un livello che potrebbe essere inferiore a quello che effettivamente potrebbe avvenire per effetto dell'uso di un supporto capace di discostarsi (nel meglio estetico) dallo standard di riferimento.